Il controllo di gestione non può prescindere da un’attenta analisi di quelli che sono i cicli produttivi. Lo ribadisco ora, l’ho ribadito in passato e, ne sono certo, lo ribadirò anche nei miei articoli futuri. Analizzare è sicuramente importante, ma se dall’analisi viene fuori una panoramica inquietante, siamo poi in grado di intervenire? Dando per scontato che azioni volte ad ottenere ulteriore liquidità non siano più praticabili, cosa si fa? Si attende pazienti il default? Allora prima della totale decozione dell’azienda, è necessario intervenire dove la ricchezza si crea e, mi verrebbe da dire, dove ahimè troppo spesso si distrugge. I processi produttivi devono essere misurati e, all’occorrenza, tenuti sotto controllo. Porto un esempio. Prendiamo a riferimento un’azienda che produce alberi. Una volta terminata la produzione si verificano quindi i diametri al fine di controllarne la qualità. Il controllo della qualità è un’attività che non crea nessun valore aggiunto per il cliente finale e, inoltre, dimostra una sorta di insicurezza verso l’efficienza del processo in questione. Potremmo quindi riassumere dicendo che le attività di misurazione sono il prezzo che paghiamo dovuto all’incertezza dei nostri processi. Potremmo raffigurare la frequenza delle misurazioni prese in un grafico di questo tipo che rappresenta la variabilità che ha il nostro processo
Una volta riportate le misurazioni, osserveremo una campana di gauss. Ora, aggiungo i limiti di tolleranza propri del diametro dell’albero, nel momento in cui i limiti ad esempio sono quelli del grafico di sotto, probabilmente mi trovo di fronte ad processo molto affidabile, visto che tutto ciò che rimane all’esterno dei limiti (poco a dire il vero) è fuori specifica (grafico sotto)
Il problema nasce nel momento in cui le tolleranze ad esempio sono molto più stringenti (figura sotto)
Ecco che il processo in questione non è affatto affidabile e quindi necessita di un’azione di controllo che, a sua volta, rappresenta un costo (uno spreco), al quale sommare l’albero (il prodotto finito) non conforme che quasi certamente sarà rottamato. Mi verrebbe quindi da chiedervi: quanti processi presso le piccole e micro imprese nostrane sono realmente sotto controllo? Quanti processi fuori controllo vedono, al posto di un’azione mirata a ridurre i fuori specifica, solo azioni di verifica poste a valle finalizzate ad intercettare e quindi eliminare il pezzo fuori specifica?
Iniziare a misurare i pezzi realizzati e, visivamente, rendersi conto dell’affidabilità di ciascun processo parte integrante del ciclo produttivo è già di per sé un primo passo verso la ricerca dell’efficienza e quindi dell’ ottimizzazione dei costi di trasformazione. Il controllo di gestione in questo caso non deve per forza di cose arrivare a trovare la soluzione affinché tutti i pezzi misurati siano all’interno dei limiti di tolleranza (per questo ci saranno gli ingegneri o i tecnici), ma certamente sarà tenuto a sollevare il problema in modo tale da giungere poi ad una soluzione.
La caccia agli sprechi è sinonimo di aumento della liquidità in quanto aumenta la produttività. La liquidità oggi è un fattore cruciale ma se ci si ostina a volerne curare la mancanza semplicemente rimodulando le posizioni debitorie, si arriverà prima o poi al dissesto. È quindi necessario cominciare seriamente ad interessarsi degli aspetti produttivi. Noi ci rendiamo disponibili verso i professionisti tramite una nuova frontiera della formazione, per saperne di più clicca qui.
Non ho potuto partecipare all’ultimo incontro di ieri e mi dispiace. Preferisco, specialmente la prima volta, partecipare in presenza. Se vi saranno altre occasioni da settembre sarò interessato.
Se possibile con gli stessi vantaggi economici proposti ieri.
Salve dottore, innanzitutto grazie per la sua considerazione. In realtà non credo torneremo all’aula fisica con i nostri corsì, i vantaggi in termini di risparmio trasferte e di tempo per tutti sono imparagonabili. Consideri soltanto che oramai almeno l’80% dei suoi colleghi opta addirittura nell’acquisto del videocorso (ferma restando la possibilità di esserci in live streaming alla prima data utile). Ad ogni modo la ringrazio e se in futuro cambierà idea siamo qui a sua disposizione. Saluti. Pierpaolo D’Angelo
Condivido pienamente il “che cos’è” e a “cosa serve” il controllo di gestione.
Il suo valore aggiunto, a livello produttivo, è misurare l’efficienza e gli eventuali sprechi nella produzione stessa. Ma non è la soluzione: questa sarà di natura tecnica e la potrà elaborare una figura tecnica. Spesso però, soprattutto nelle PMI, è visto come il risolutore dei problemi perché il monitoraggio degli altri aspetti permette di trovare la causa. Questo ad ulteriore vantaggio dell’importanza del Controllo di Gestione