Al contrario di quanto si possa pensare, anche le piccole e micro imprese devono fare oggi i conti con una concorrenza che è diventata, già da diversi anni e in tutti i settori, a carattere globale. Il fatto quindi di “sentirsi piccoli” non solo non è più un alibi a cui aggrapparsi ma, di converso, è quanto di più deleterio ci possa essere in funzione degli effetti devastanti che porta con sé, primo fra tutti la scusa per non innovare. Il Controllo di Gestione, se ben fatto, porta ad una modifica sostanziale del modo di agire e di pensare l’azienda stessa, volta al raggiungimento del miglioramento continuo. Il controller quindi non analizza soltanto, per quello fra pochissimo ci sarà l’AI che lo farà anche meglio di lui, ma butta a terra azioni concrete che possano ottimizzare i conti e garantire la continuità aziendale.
I recenti scenari industriali richiedono alle aziende forti spinte competitive, tra le più importanti ricordiamo:
Riduzione massiccia dei costi del prodotto. Riduzione dei costi di ideazione del prodotto (concept to manufacturing) piuttosto che più genericamente costi del processo order to cash (cioè da quando arriva l’ordine a quando incasso per la vendita)
Costante incremento degli standard qualitativi. Tenendo ben a mente che un vantaggio competitivo in termini qualitativi è difficile da raggiungere e ancor più difficile da mantenere.
Compressione dei tempi di consegna. Un aspetto tra l’altro molto caro a chi si occupa di lean. Non sempre la somma del Tf (tempo di fornitura) + Ta (tempo di attraversamento, cioè il tempo che intercorre dall’ingresso della materia prima all’uscita del prodotto finito) risulta più bassa del Tc (tempo di attesa del cliente), anzi, il più delle volte il tempo per il quale il cliente è disposto ad attendere e fortemente più basso della somma del tempo di fornitura e del tempo di attraversamento. In questi innumerevoli casi o si tampona con un magazzino più o meno grande (assolutamente sconsigliato), o si sceglie la strada per comprimere sia il tempo di fornitura che quello di attraversamento. Il controller dev’essere in grado di approcciare a tutta una serie di azioni (anche in ottica lean) volte al raggiungimento di questi risultati.
Capacità di rispondere alle mutevoli esigenze del mercato. La domanda è sempre più imprevedibile e in funzione di essa bisogna essere in grado di realizzare una sempre maggiore e variegata gamma di prodotti richiesti, nel minor tempo possibile.
Competizione dei paesi emergenti. Si deve tenere in debito conto la competizione scaturente dai paesi che presentano un costo della manodopera molto basso. La ricerca dell’efficienza è sinonimo in tutte le sue sfaccettature di riduzione dei costi di trasformazione.
Il professionista che vuole approcciare al Controllo di gestione, come ampiamente trattato, non può esimersi dal misurare prima e intervenire poi, all’interno dei processi (produttivi o office), altrimenti il valore aggiunto che andrebbe a riconoscere al proprio cliente sarebbe davvero misero. È quindi necessario cominciare seriamente ad interessarsi degli aspetti produttivi e di quel tipo di controllo che non ne tralasci i punti salienti. Noi ci rendiamo disponibili verso i professionisti tramite una nuova frontiera della formazione e del Controllo di Gestione, per saperne di più clicca qui.