La classica gestione della produzione è stata da tempo rimessa in discussione dal TPS (toyota production system) passando da un sistema di tipo push (di spinta da monte verso valle) ad uno di tipo pull (di tiro da valle verso monte). In buona sostanza nel sistema push la produzione viene spinta da previsioni di ordini, nel sistema di tipo pull la produzione viene “tirata” dal cliente fin verso i fornitori di materie prime, ma quanto c’è di vero? Molto, tuttavia nel definire i sistemi pull, si incorre in qualche errore:
• Make to stock e make to order: erroneamente si pensa come un sistema di tipo push è make to stock (produrre per il magazzino), mentre un sistema di tipo pull è make to order (produrre su commessa). È una definizione grossolana in quanto anche toyota produce alcuni modelli senza specifico ordine del cliente; trattasi di quelle auto popolari destinate ai clienti walk-in, cioè quei clienti interessati ad un acquisto immediato. In definitiva è possibile produrre per il magazzino seppur si utilizza la logica pull.
• Previsioni di mercato e domanda effettiva: il sistema push si basa sulle previsioni di mercato, mentre il sistema pull sulla base della domanda effettiva dei clienti. Un po’ come visto sopra, non è sempre così netta la differenza fra previsione in funzione della domanda dei mercati e reale domanda dei clienti.
• La direzione del flusso di informazioni: la differenza fra push e pull potrebbe essere su come vengono inoltrate le informazioni e gli ordini cioè se è presente un piano logistico centrale, allora sarà push, mentre se gli ordini provengono dal cliente allora è pull. Come già visto sopra, non può esserci una così netta differenza in quanto anche il piano logistico centrale affonda le proprie basi sulla richiesta dei clienti e, a seconda di queste richieste, il reparto logistico avvia la produzione a magazzino o su ordine.
• Mrp e kanban: il sistema push si ottiene utilizzando l’mrp, un sistema pull utilizzando il kanban. L’mrp in realtà può essere configurato anche come un sistema pull utilizzando ad esempio un kanban elettronico.
Allora in funzione di tutta questa confusione, qual è l’aspetto dirimente fra un sistema push e un sistema pull? Bene, l’aspetto che li differenzia è condensabile in questa frase: un sistema pull limita il proprio wip, un sistema push no. Se si vuole intervenire con decisione sul work in progress allora il sistema non può che essere pull, infatti un sistema kanban ha un limite massimo fisso di wip e contestualmente non si può avere più materiale di quanto previsto dal numero di cartellini che girano nel sistema. Nel caso dei sistemi push in teoria si può stoccare quasi all’infinito wip, finché lo spazio a disposizione non termini. Un corretto sistema pull gestito a kanban permette di produrre solo se sugli scaffali il materiale non è presente e, prevedibilmente, se non c’è significa che è già in produzione ma per quantità stabilite dal numero di cartellini in circolo. Specularmente se è presente sugli scaffali e non viene prelevato, evidentemente non c’è nessun ordine in produzione di quel materiale semplicemente perché non ce n’è bisogno.
Concludendo possiamo affermare come i sistemi push tengono sotto controllo la produttività (e quindi la saturazione delle risorse disponibili) e si limitano ad osservare il wip (con il relativo lead time), mentre i sistemi di tipo pull si focalizzano sul controllo del wip (e relativo lead time). I sistemi pull danno priorità al servizio del cliente a scapito della saturazione delle risorse. In parole più semplici a costo di rimanere con le linee ferme si preferisce non sovraprodurre.
Il commercialista che vuole dedicarsi seriamente al controllo di gestione, deve avere le giuste nozioni anche in merito alle tipologie di sistemi produttivi, al fine poi di sapere veicolare il passaggio, ove possibile, da un sistema di tipo push ad uno di tipo pull. Noi ci rendiamo disponibili verso i professionisti tramite una nuova frontiera della formazione, per saperne di più clicca qui.