Con quest’articolo torno sull’importanza della rivisitazione del layout produttivo quale presupposto volto alla ottimizzazione della produttività in azienda, in particolar modo riguardo l’organizzazione dei centri di lavoro in celle ad U.
In primis è opportuno realizzare il grafico dei tempi (standard word sheet) ad esempio riferito ad un ciclo di produzione che si ripete, ad esempio un lotto. I punti salienti sono i seguenti:
• Indicare con una linea rossa verticale il tack time (indice trattato in precedenza, per chi volesse è presente sul blog di www.bussolastar.it )
• Nella parte sinistra del grafico vengono indicate le operazioni con il tempo necessario per eseguirle
• La distribuzione dei tempi per operatore
• Il controllo relativo al più alto fra i tempi degli operatori. Se il più alto fra i tempi degli operatori supera il tack time (tempo di produzione per singolo pezzo richiesto in quel momento dal mercato) allora bisognerà intervenire per ridurlo. Nell’esempio entrambi i tempi dei due operatori sono più bassi del tack time (figura sotto)
Il tack time come ampiamente visto in precedenza rispecchia la domanda del cliente. È un indice che si trova alla base della logica pull, la quale raccomanda di produrre in funzione della richiesta reale del mercato e non in funzione di quella che potrebbe essere la previsione di domanda. Il tack time dev’essere calcolato periodicamente, soprattutto in merito a quelle aziende soggette a stagionalità. In funzione ad esempio di bassa domanda, all’interno di una cella potrebbe bastare una sola unità produttiva. Nel momento in cui la domanda cresce, contestualmente il tack time si abbassa (in quanto è necessario produrre più pezzi nello stesso arco di tempo e quindi con maggiore frequenza) e quindi come logica conseguenza avremmo più persone all’interno della cella produttiva. L’esempio sotto mostra come cambierebbe una cella nel momento in cui il takt time si abbassa (aumento della domanda) e le persone impiegate contestualmente aumentano.
È facile comprendere come, quasi in automatico, il comportamento di una cella produttiva possa adeguarsi a quelle che sono le oscillazioni della domanda, semplicemente aggiungendo/togliendo le unità operative in funzione dei rivisitati carichi di lavoro.
Il commercialista che vuole davvero implementare un corretto sistema di controllo di gestione in un’azienda, non può prescindere da questo genere di osservazioni al fine di ottenere il massimo risultato rispetto gli obiettivi prefissi. L’art. 2086 c.c. prevede, oltre che la possibilità di intercettare i primi segnali di crisi, anche la capacità di garantire la continuità aziendale. Tutto ciò non può prescindere dal sapere intervenire sotto i capannoni produttivi così da migliorare la redditività delle produzioni realizzate. Noi ci rendiamo disponibili verso i professionisti tramite una nuova frontiera della formazione, per saperne di più clicca qui.