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CONTROLLO DI GESTIONE: il commercialista e gli equilibri in produzione

Da tempo sostengo che il Controllo di Gestione, quando ben fatto, è innanzitutto intervento concreto sulle linee di produzione. Non si può immaginare il controllo caratterizzato unicamente dalle analisi di bilancio. Quelle sono la parte a monte di un corretto sistema di Pianificazione e Controllo, ma poi ciò che c’è a valle riguarda proprio le misurazioni concrete volte agli interventi veri e propri “sotto” i capannoni industriali, finalizzati al recupero dell’efficienza e della marginalità.

In quest’articolo voglio evidenziare la relazione che passa fra la grandezza dei lotti produttivi, l’efficienza e il numero di setup (immagine sotto)

 

Presa a riferimento una unità di tempo (ad esempio il turno), è possibile osservare sull’asse delle ascisse il numero di setup per turno, sull’asse delle ordinate a sinistra il lead time in ore (cioè il tempo di coda delle rispettive produzioni) e, sempre sull’asse delle ordinate ma a destra è presente l’efficienza, rappresentata dall’indice oee (che tratterò in un prossimo articolo). Possiamo osservare come all’aumentare del numero di setup, l’efficienza tende a diminuire. È chiaro che più aumento le interruzioni dovute al cambio macchina, più tempo la macchina sta ferma e contestualmente l’efficienza si riduce. È altresì vero però che più interruzioni si fanno, più codici prodotto di diverso tipo si producono e contestualmente i lead time (tempi di attesa fra i codici) si riducono. Estremizzando si potrebbe immaginare un numero di setup molto elevato, con riduzione dell’efficienza e contestuale miglioramento dei lead time (i tempi di coda si accorciano) in questo caso il grafico andrebbe letto tutto a destra. Viceversa si potrebbe immaginare la totale assenza di setup, quindi produzione di un unico codice, massima efficienza del macchinario e lead time amplissimo (la macchina non verrebbe fermata mai per nessun cambio codice prodotto). Il grafico in questo caso andrebbe letto tutto a sinistra. In merito a questo ultimo punto, nella ipotetica rincorsa estrema dell’efficienza, si starebbe producendo certamente per il magazzino. C’è inoltre da osservare come la relazione fra setup e efficienza è di tipo lineare, mentre fra setup e lead time è di tipo esponenziale. 

Come sempre la verità è nel mezzo, cioè a dire trovare un punto di equilibrio che possa, da un lato garantire un giusto livello di efficienza, dall’altro rendere accettabili i tempi di coda, in funzione di un corretto mix produttivo che riesca sia a soddisfare la domanda variabile del mercato, sia a mantenere livelli bassi di magazzino (e quindi di working capital). 

Da questo breve e semplice articolo si evince come la ricerca estenuante di quel tipo di efficienza che passa per l’ingigantimento dei lotti, mal si sposa con una flessibilità produttiva oramai richiesta da quasi tutti se non tutti i mercati a livello globale. 

Il commercialista che vorrà dedicarsi seriamente al Controllo di Gestione, dovrà fare i conti con questo genere di analisi. I dati necessari per queste analisi sono il più delle volte extracontabili e, le sole analisi di bilancio non danno le risposte che servono all’impresa per garantire la continuità aziendale come richiesto dall’art.2086 c.c.. Il Controllo di Gestione è cosa ben più ampia di un set di indici, margine e kpi derivanti dalle scritture contabili. Noi ci rendiamo disponibili verso i professionisti tramite una nuova frontiera della formazione, per saperne di più clicca qui

 

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