Leggo molto di controllo di gestione e di crisi d’impresa,
leggo molto anche della figura dell’esperto all’interno della composizione
negoziata ed al consulente chiamato ad affiancare l’imprenditore relativamente
la redazione del piano finanziario industriale. Tutte letture interessanti per
carità, però spesso mi pare si perda di vista il fine ultimo di un buon sistema
di programmazione e controllo, che non è solo “misurare” (di sole misure si
muore), ma anche e soprattutto “intervenire”.
Un intervento proficuo potrebbe puntare alla riduzione dello
scarto in lavorazione, piuttosto che alla riduzione dei tempi uomo-macchina,
senza peraltro essere dei tecnici in tal senso. Il tutto sarebbe finalizzato
alla riduzione di quelli che sono i costi di trasformazione, passando per
l’eliminazione degli sprechi. Vorrei portare, come al mio solito, un
semplice esempio.
Problema
Un’azienda che produceva pistoni idraulici da inserire in
bracci meccanici, acquistava il cilindro d’acciaio speciale della lunghezza di
due metri (misura più corta possibile). La lunghezza del pistone da inserire
nel braccio era di 60 cm. Ciò ha significato per anni semplicemente utilizzare
la barra per 3 cilindri, generando uno scarto di 20 cm (60×3=180cm quindi 200
cm-180cm=20cm). I 20 cm di scarto significavano il 10% di materia prima
speciale (e molto costosa) che veniva rottamata (ulteriori costi da
sopportare). Bisognava quindi eliminare lo scarto ottimizzando le risorse
Soluzione
Rivisitazione del progetto del pistone idraulico all’interno
del braccio. Con una semplice modifica si è portata la lunghezza del cilindro
da 60 cm a 50 cm, così da ottenere, con un cilindro di 2 metri in acquisto, non
più 3 pistoni e 20 cm di scarto, bensì 4 pistoni, eliminando del tutto lo scarto di materia prima e i costi ad
esso annessi.
Problema
Sempre nella stessa azienda il cilindro veniva tagliato con
una sega automatica. Il tempo uomo uguale al tempo macchina era di 1200
secondi. Troppi per quel tipo di lavorazione.
Soluzione
Dopo attenta pulizia ed esame della stessa è venuta fuori una
perdita di olio che riduceva la pressione della lama. La perdita era nascosta
dall’eccessiva sporcizia depositatasi nel corso degli anni. Sistemato il
problema e ripristinata la vecchia pressione, il tempo è passato a 1050
secondi, con un recupero di 150 secondi e contestuale aumento della
produttività, nonché riduzione del
consumo energetico.
In tempi di carenza di materia prima, di costi della stessa
alle stelle e di costi energetici più che raddoppiati, un valido sistema di
controllo di gestione non può limitarsi alle sole analisi, ma deve gettare le
basi per una proficua azione in merito a quella che è l’ottimizzazione delle
dinamiche produttive. La contabilità industriale (e la distinta base)
rappresenta, a mio modo di vedere, la prima necessaria forma di mappatura dei
cicli produttivi, senza della quale è quasi impensabile immaginare anche la pur
minima forma di intervento.
In fase di definizione del piano finanziario industriale, in
merito alla composizione negoziata della crisi d’impresa, iniziative volte
all’ottimizzazione dei costi di trasformazione rimangono, a parere di chi
scrive, meritevoli di accoglimento quanto, se non di più, delle più intuitive
iniziative caratterizzanti l’immissione sul mercato di un nuovo prodotto
piuttosto che l’introduzione di un nuovo macchinario, essendo le prime quasi a
costo zero. Di questo e di altro parleremo al nostro corso “Diventa un
controller”, con il supporto dei nostri sw in cloud in dotazione. per
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