Vai al contenuto

CONTROLLO DI GESTIONE: soluzioni semplici che possono agevolmente portare efficienza. La skill matrix.

Ho sempre sostenuto (e sempre sosterrò) che si parla di Controllo di Gestione quando si interviene, in un qualche modo, anche nei cicli produttivi. Tutto ciò perché analizzare è un conto (es. le classiche analisi di bilancio che conosciamo tutti), intervenire per ottimizzare i costi di trasformazione e liberare maggiori margini è un altro.  Ciò in realtà non significa per forza di cose implementare un intervento impattante lungo le linee produttive, per il quale mi rendo conto sia richiesta una buona dose di esperienza, ma saper porre in essere tutta una serie di azioni che, seppur nella loro totale semplicità, possano migliorare la produttività e in definitiva il conto economico del nostro cliente imprenditore.

Di azioni semplici di questo tipo ce ne sono davvero tante e, chi più chi meno, non richiedono nessuna preparazione in particolare, ferma restando la grande utilità che apporterebbero qualora implementate all’azienda di qualsiasi tipo e dimensione. La skill matrix, o matrice di polivalenza o matrice delle competenze è una di essa. L’obiettivo della skill matrix è permettere a tutti gli operatori coinvolti nella produzione, di poter essere intercambiabili fra di essi, evitando da un lato che determinate competenze vadano a scomparire (magari con il pensionamento degli operatori più esperti), dall’altro che alcuni operatori non siano mai indipendenti rispetto quanto già appreso. Un esempio chiarirà meglio le idee. 

Immaginiamo di costruire una skill matrix come quella della figura sotto

Sull’asse delle ordinate inseriamo i nomi degli operatori, sull’asse delle ascisse le competenze da essi eseguite (es. lavorazioni eseguite). Ipotizziamo una scaletta di abilità che va da 0 a 100 come da legenda posta sulla destra. Possiamo agevolmente osservare come la competenza n.1 è conosciuta solo da Francesco e, Giovanni, contestualmente, possiede solo una competenza (la competenza n.2) per la quale rispetto ad essa non è neanche totalmente autonomo. Le domande sono:

  1. Cosa succede se Francesco è in malattia o peggio ancora va via improvvisamente dall’azienda? Al momento è l’unico ad avere la competenza n.1.
  2. Cosa succede se, rispetto la competenza n.2, cambia la produzione e quella particolare skill non è più richiesta? Giovanni cosa fa? Come lo si reimpiega?

La skill matrix serve appunto ad evidenziare questi gap e, in funzione di un programma ben definito, serve ad organizzare tutta una serie di affiancamenti in modo tale da far sì che tutti gli operatori sappiano fare un po’ di tutto. Se non arrivare ad avere tutte le competenze al 100%, ma almeno al 75%.

Come anticipato nella sua semplicità può sembrare quasi banale, ma vi assicuro che il tempo che si spreca annualmente in produzione (qualunque essa sia) a causa di mancate skill può avere un peso non indifferente sul conto economico dell’azienda oggetto di indagine.

La caccia agli sprechi è sinonimo di aumento della liquidità in quanto aumenta la produttività. La liquidità oggi è un fattore cruciale ma se ci si ostina a volerne curare la mancanza semplicemente rimodulando le posizioni debitorie, si arriverà prima o poi al dissesto. È quindi necessario cominciare seriamente ad interessarsi degli aspetti produttivi. Noi ci rendiamo disponibili verso i professionisti tramite una nuova frontiera della formazione, per saperne di più clicca qui.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.

SCARICA IL NOSTRO EBOOK GRATUITO!

L’ebook gratuito sul controllo di gestione. Prelevalo ora gratuitamente, riempi i moduli sotto.

Open chat
Apri chat
Ciao
Come posso esserti utile?